Il contesto competitivo internazionale degli ultimi anni è stato caratterizzato da una particolare tensione alla riduzione dei prezzi, conseguentemente, al fine di mantenere remunerativo il prodotto finale, l’attenzione della società si è concentrata sulla riduzione dei costi e sulla loro analisi.
La crescente pressione competitiva impone una conoscenza dei propri costi analitica e tempestiva. Senza di essa il percorso dell'efficienza aziendale può essere alquanto complesso
Per comprendere la sostenibilità economico-finanziaria dei soggetti della Grande Distribuzione Organizzata, si è proceduto alla raccolta di un database significativo di informazioni contabili, all'aggiornamento dei dati pubblici disponibili in ottica previsionale (al 2012) e, infine, all'applicazione di nuovi giorni di dilazione dei pagamenti per le categorie di prodotti alimentari menzionate nel 3° comma dell’articolo 62 del decreto-legge n°1 del 2012 (il c.d. decreto «liberalizzazioni»).
Le evidenze chiave:
L'applicazione dei giorni medi di pagamento dell’art. 62 comporterà un’uscita di cassa di 5,6 miliardi di euro pari all'11,8% del fatturato.
Il ricorso a indebitamento a medio/lungo termine per coprire tale uscita comporterà il raddoppio degli oneri finanziari per l’aggregato delle imprese del campione indagato.
Il nuovo livello di oneri finanziari risulta sostenibile dal settore della Grande Distribuzione in quanto l’indice di reddito operativo/oneri finanziari si conferma superiore all'unità (anche se di poco).
Il grado di copertura dell'AFN (storicamente inferiore a 1 nella GDO) dovrà incrementarsi fino a raggiungere una situazione di maggiore equilibrio; questo potrà avvenire o tramite un aumento dell’indebitamento a lungo termine, o tramite una ricapitalizzazione.
A fronte di un consistente deflusso di cassa (che si ipotizza coperto tramite indebitamento a medio/lungo termine), i risultati economico-finanziari calcolati si modificano in maniera significativa. Il provvedimento incide profondamente sull’attuale sistema della Grande Distribuzione, ma risulta sostenibile dalle imprese distributive grazie al reperimento di capitali, tramite l’accesso a canali di finanziamento più tradizionali (e costosi) rispetto alla gestione dei differenziali tra tempi di incasso e pagamento.
Tale obiettivo nasce dalla considerazione dell’attuale contesto competitivo che rende la gestione del costo e dell’investimento connessi alla relazione commerciale centrale nella sostenibilità aziendale e la concentrazione che il management aziendale deve porre sulle attività in grado di generare valore risulta essere elemento fondamentale per creare un possibile punto di forza nella competizione globale.
Il presente elaborato ha infine l’obiettivo di descrivere gli aspetti legati all’analisi della redditività dei clienti con i quali le aziende operano e dei fattori che sono alla base della stessa, quali la loro soddisfazione, la loro fidelizzazione, i costi per servirli e la capacità di mantenere relazioni durature con essi.
Conoscere il cliente e la sua capacità di generare valore è, oggi, più di ieri una vera e propria necessità